venerdì 15 aprile 2011

Perché il Calcio è seguitissimo in Brasile?


Lo spiega l'antropologia, è un fatto culturale

Brazilian Fans Go Nuts
Senza dubbio il calcio è lo sport più amato e popolare in Brasile. Culla di grandissimi giocatori, questo paese vanta l'unica Nazionale che si è qualificata alle fasi finali di tutte le edizioni del Mondiale. Ma perchè? Ce lo spiega l'antropologia.

Il calcio, come tutti gli sport, riflette in vario modo i valori basilari della cultura in cui si pratica, di cui è al allo stesso tempo uno dei numerosi elementi fondandanti. Praticamente in ogni cultura esiste qualcosa di simile al nostro concetto di sport.

In particolare, dal punto di vista antropologico, lo sport è definito come un tipo di gioco che prevede un'attività fisica competitiva, regolata da norme e che comprende in diversa misura lavoro e svago. 

All'interno delle moderne società complesse lo sport diventa importante elemento coesivo e si ritiene che quello di massa, in particolare, rappresenti un meccanismo per promuovere l'unità politica e il patriottismo.

Uno studio piuttosto recente si è rivolto allora proprio a ciò che accade in relazione al gioco del calcio così importante in Brasile. Qui, dove la società vive tragiche contraddizioni e tensioni, ogni centro urbano ha almeno una squadra di professionisti e le più grandi ne hanno numerose, articolate a rappresentare i vari gruppi sociali. 

Ad esempio a Rio de Janeiro i moderni borghesi, i ricchi di antico lignaggio, i poveri, i neri, i portoghesi e tutte le altre innumerevoli comunità cittadine, tifano ognuno per una squadra diversa. In questo modo il tifo incarna le tensioni sociali dandogli sfogo e oggettivandole. Nello stesso tempo però la condivisione degli stessi obiettivi come dello stesso spazio, così come l'amore per un'idea di calcio con la C maiuscola, affermano la coesione dell'insieme sociale. Come è possibile? 

Le tensioni tra gruppi diversi vengono esternate al massimo livello in occasione delle partite tra squadre concittadine. In questo caso il calcio è valvola di sfogo istituzionalizzata. Quando però lo scontro avviene su un livello superiore, ad esempio nel corso del campionato nazionale, le cose cambiano. Sostenitori di squadre avversarie, uniti dalla passione sportiva e dimentichi delle origini socioeconomiche diverse, tifano tutti insieme per la squadra della propria città. Il processo raggiunge il culmine nelle competizioni internazionali quando il tifo è tutto per la Nazionale. A questo livello di integrazione la propria partecipazione diventa un mezzo per proclamare la propria brasilianità. Il calcio si dimostra allora, in differenti momenti e modi, elemento necessario alla stessa società.

In realtà tale processo è riscontrabile un po' in tutte le nazioni dalla forte tradizione calcistica ma in Brasile i meccanismi si trovano estremamente amplificati poiché qui i passaggi dalla ricchezza opulenta alla povertà estrema sono più violenti e netti che altrove.

E' stato purtroppo rilevato che per molti brasiliani la passione per la squadra del cuore è l'unica espressione di lealtà oltre i confini della comunità locale. 
La Nazionale di calcio brasiliana è la più titolata e blasonata del mondo. Al secondo posto in classifica c'è l'Italia.

da www.dubidoo.it 

1 commento:

Dubidoo.it ha detto...

Mi fa molto piacere che abbiate trovato interessante questo articolo a firma di Natascia Moroni, antropologa e collaboratrice di Dubidoo.it quotidiano on line per ragazzi.

Noi auspichiamo la condivisione dei nostri contenuti a fini non commerciali a patto che venga sempre indicata la fonte: dubidoo.it, appunto.

Nello scusarmi per questa mia intromissione, la ringrazio e la saluto.

Marco Berni, editore

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