Così lo scritto si avvicina al parlato
La lingua parlata, infatti, ha sempre modificato quella scritta. Il primo famoso personaggio che contribuì a far arrivare il parlato nello scritto fu Dante. Con la sua Divina Commedia traghettò nello scritto espressioni della lingua comune di tutti i giorni.
Nicoletta Maraschio, presidente dell'Accademia della Crusca, sottilinea come l'uso delle abbreviazioni per velocizzare la scrittura - un esempio, quelle degli sms - in realtà non sono un problema: infatti ci sono sempre state, tanto da ritrovarle persino nei manoscritti medioevali. L'italiano è una lingua viva e come tale raccoglie ogni cambiamento e ogni mutamento che sia utile al parlante, che sia soprattutto efficace alla comunicazione. Ben vengano, dunque, i cambiamenti a patto che non mortifichino il prezioso bagaglio linguistico di cui la lingua italiana è provvista.
Scritto da Francesca D'Amico - insegnante di lingua italiana Sabato 07 Maggio 2011 12:02
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