| | | | a-mi-che-vol-men-te o-ra-rio, au-gu-rio mie-le, a-iuo-la co-ro-na, piu-ma, ap-pal-lot-to-la-re, ac-qua gl + i: e-gli gn + vocale: gno-mo sc + le vocali e, i : sce-na, sci-vo-lo ch + le vocali e, i: chi-mi-co, o-che gh + le vocali e, i: ru-ghe, a-ghi ci e gi + le vocali a, o, u: ca-mi-cia, mi-cio, gio-va-ne, giu-sto gli + vocale: a-glio, mo-glie sci + vocale: li-scio, a-sciu-ga-re re-cla-mo, a-pri-re, a-stra-le re-cri-mi-na-re, pro-ble-ma -
Gli insiemi di due o tre consonanti che non potremmo mai trovare all'inizio di una parola italiana: rt, cn, lt, mbr, nfr, e così via, devono essere divisi tra due sillabe, come negli esempi seguenti:
cor-to, tec-ni-co, al-to, om-bra, in-fran-ge-re a-stro, ri-spon-de-re, di-sprez-zo -
Nelle parole composte, nelle quali il primo elemento termina per i e il secondo elemento comincia per vocale, l'insieme delle vocali risultante da tale unione non deve essere considerato un dittongo e va diviso tra due sillabe:
chi-un-que, ri-e-du-ca-re -
I prefissi come dis-, tras-, trans-, in-, ben-, mal- possono essere separati dalla radice e formare una sillaba a sé oppure divisi, secondo le regole generali della divisione in sillabe:
dis-a-bi-ta-to / di-sa-bi-ta-to, tras-por-ta-re / tra-spor-ta-re, mal-in-ten-zio-na-to / ma-lin-ten-zio-na-to Oggi, però, si tende a seguire le regole generali e prevale la seconda delle possibilità. |
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