Oltre 20 mila le persone intervistate, selezionate in modo casuale dalle liste delle Anagrafi Sanitarie delle Asl partecipanti, in rappresentanza della popolazione italiana in generale. La metà degli intervistati è rappresentato da donne. L’età media è di 43 anni. Il 56% ha un livello di istruzione alto (media superiore o laurea) e il 64% un lavoro regolare (nella fascia d’età 18-65 anni). Ecco una prima sintetica lettura dei dati.
Percezione dello stato di salute - Il 65% delle persone intervistate ha dichiarato di ritenere buono o molto buono il proprio stato di salute. Le persone che però hanno una o più patologie croniche, quelle con un livello di istruzione più basso e quelle che hanno difficoltà economiche hanno una percezione molto meno positiva del proprio stato di salute.
Attività fisica - È risultato completamente sedentario il 28% del campione, mentre solo il 33% ha dichiarato di aderire alle raccomandazioni sull’attività fisica. In circa un terzo dei casi, i medici (o altri operatori sanitari) si sono informati al riguardo e hanno consigliato genericamente di svolgere attività fisica.
Abitudine al fumo - Il 31% si è dichiarato fumatore. Quasi tutti gli ex fumatori hanno smesso di fumare da soli. L’84% degli intervistati ha riferito che il divieto di fumare nei locali pubblici viene rispettato sempre o quasi sempre. Secondo l’85%, il divieto sul fumo sul luogo di lavoro è stato rispettato sempre o quasi sempre, mentre il 66% ha dichiarato che nelle proprie abitazioni non è permesso fumare.
Situazione nutrizionale e abitudini alimentari - Il 32% del pool Passi è risultato in sovrappeso, mentre gli obesi erano l’11%. Il 57% delle persone con eccesso ponderale ha riferito che un medico o un altro operatore sanitario gli ha consigliato di fare una dieta per perdere peso e il 37% ha dichiarato di aver ricevuto il consiglio di fare regolarmente attività fisica. Il consumo di frutta e verdura è risultato abbastanza diffuso, anche se solo il 10% ha aderito alle raccomandazioni internazionali consumandone cinque volte al giorno.
Consumo di alcol - Il 61% della popolazione tra 18 e 69 anni ha riferito di aver consumato almeno un’unità di bevanda alcolica nell’ultimo mese e il 16% aveva abitudini di consumo considerate a rischio (complessivamente l’8% beveva fuori pasto, il 7% era un bevitore «binge» e il 4% era un forte bevitore). Secondo le dichiarazioni degli intervistati, gli operatori sanitari si sono informati poco frequentemente (16%) sulle abitudini di consumo alcolico dei loro assistiti e hanno consigliato solo raramente (9%) alle persone a rischio di moderarne il consumo.
Sicurezza stradale - L’uso dei dispositivi di sicurezza non è ancora del tutto soddisfacente. Mentre l’82% delle persone intervistate ha dichiarato di utilizzare in modo sistematico la cintura di sicurezza sedendo nei posti anteriori, solo il 19% ha utilizzato sempre la cintura sui sedili posteriori. Il 13% degli intervistati ha dichiarato, inoltre, di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol nel mese precedente all’intervista, e il 10% di essere stato trasportato da un conducente che guidava sotto l’effetto dell’alcol.
Vaccinazione antinfluenzale - Solo il 28% delle persone tra i 18 e i 64 anni, con almeno una condizione a rischio per le complicanze dell’influenza (malattie respiratorie croniche, diabete, tumore, malattie cardiovascolari), ha dichiarato di essersi vaccinato durante la stagione 2006/2007.
Vaccinazione antirosolia - Per eliminare la rosolia congenita è necessario che il numero di donne suscettibili alla rosolia sia inferiore al 5%. La percentuale di donne suscettibili o con stato immunitario sconosciuto è invece risultata pari al 45%.
Rischio cardiovascolare - Il 22% degli intervistati, tra i 18 e 69 anni, ha dichiarato di essere iperteso e, tra questi, il 71% era in trattamento farmacologico. Al 17% non è mai stata misurata la pressione arteriosa. Un quarto della popolazione ha dichiarato di avere valori elevati di colesterolemia e, tra questi, il 25% era in trattamento farmacologico. Il 23% ha riferito di non aver mai misurato il colesterolo. La carta del rischio cardiovascolare è ancora scarsamente utilizzata da parte dei medici: solo il 7% degli intervistati con età compresa tra 35 e 69 anni ha riferito che il proprio medico gli ha valutato il rischio cardiovascolare.
Infortuni domestici - Nonostante la frequenza degli infortuni, la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico non è elevata: il 91% degli intervistati, infatti, ritiene questo rischio basso o assente. La percentuale degli intervistati che ha ricevuto informazioni sugli infortuni domestici è limitata al 28%: tra questi, il 30% ha messo in atto misure per rendere più sicura la propria abitazione.
Depressione - Il 9% delle persone intervistate riferisce di aver avuto, nelle due settimane precedenti l’intervista, sintomi di depressione. Tra queste, quasi la metà (47%) non ha chiesto aiuto a nessuno, mentre solo il 40% si è rivolta a un medico per questo problema.
Screening del tumore del collo dell’utero - L’83% delle donne tra 25 e 64 anni ha effettuato almeno un Pap test nella vita, ma soltanto il 73% l’ha eseguito negli ultimi tre anni come raccomandato.
Screening del tumore della mammella - L’84% delle donne tra 50 e 69 anni ha effettuato almeno una mammografia nella vita, ma una proporzione minore (68%) l’ha eseguita negli ultimi due anni come raccomandato.
Screening del tumore del colon-retto - Solo il 19% delle persone con 50-69 anni ha eseguito, a scopo preventivo, un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci negli ultimi due anni e il 9% una rettosigmoidoscopia o una colonscopia negli ultimi 5 anni.
ISS.it
Mercoledì 3 dicembre 2008
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