Il troncamento si fa senza l’apostrofo, l’elisione con l’apostrofo:
un albero, buon amico, bel quadro, gran fracasso, tal emozione, San Pietro sono troncamenti;
un’ attrice, bell’ affare, l’ oste, l’ opera, quell’ uomo, d’ inverno, senz’ altro, Sant’ Antonio sono elisioni.
Per distinguere l’elisione dal troncamento: se la parola accorciata può essere posta davanti a un’altra parola che cominci per consonante, si ha troncamento, e quindi non ci vuole l’apostrofo; altrimenti si ha elisione, e ci vuole l’apostrofo. |
Per esempio, si scrive qual era perché si dice qual brutto tempo, buon anno perché si dice buon compleanno; invece, si scrive pover’uomo perché non si può dire pover bambino, buon’anima perché non si può dire buon donna, bell’orto perché non si può dire bell risultato.
Elisione di ci, gli
Gli si può elidere davanti a i: gl’ infelici. Tuttavia l'elisione di gli è poco frequente nell'italiano moderno, e si scrive più spesso la forma completa: gli infelici.
Ci si elide davanti a i o e: c’ incontriamo, c’ era una volta.
Troncamento con apostrofo
In pochi casi, il troncamento viene indicato con l’apostrofo: po’ (poco), mo’ (modo), di’, fa’, va’, sta’, da’ (forme dell’imperativo dei verbi dire, fare, andare, stare, dare).
Non bisogna confondere da’ (dai) e dà (egli dà).
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