giovedì 27 gennaio 2011

LA STORIA DELLA NASCITA DEL FESTIVAL DI SANREMO

Edit Piaf Era l'anno 1950, all'epoca la canzone Italiana, era snobbata, e poco capita, dalla maggioranza del popolo, che parlava solo il dialetto, e non capiva alcuni testi neologistici, e fuori tempo, contenuti appunto in alcuni brani. La canzone Italiana, era però la preferita, (primeggiava) anche se per qualche tempo gli Italiani, si rivolsero a generi musicali di altre nazioni. Erano gi anni delle canzoni Francesi, il trionfo mondiale di Edith Piaf con "La vie en rose" divenne la beniamina, anche di quegli ascoltatori, raffinati e colti, ai quali tutto non si riduceva nell'apprendere, una strofa, o in un ritornello. I ritmi latino-americani, ebbero nel nostro paese una grande notorietà, ricordiamo "Besame Mucho" di Velasques, Fecchi e Nati.
Rita Hayworth Le canzoni incalzavano notoriamente, mentre nuovi tipi di danza stravaganti ed esotici, tipo la "Rumba" la "Samba" erano in voga, "arginarono" per poco, ma non ci riuscirono, a mettere da parte la canzone melodica Italiana. Era il periodo della concupiscente, prorompente, Rita Hayworth, con la sua "Amado mio" nel film dove interpretò Gilda.
Quando nacque l'idea del festival della canzone Italiana, la città di Sanremo, era ancora mal ridotta, con tanti problemi da affrontare e risolvere. il Teatro comunale era andato distrutto dai bombardamenti, la guerra era finita da poco, però c'era la volontà di uscire dall'impedimento guerresco, era intenzionata di riprendersi il suo ruolo principale, nel campo turistico e floricolo.
Microfono negli anni '50 In quegli anni esisteva solo la radio, ed era la protagonista, e le canzoni diffuse divennero il simbolo della nostra società.
Si racconta che il festival sia nato quasi casualmente, nell'indifferenza, generale. Fu il pubblico invece a decretarne il grande successo.
Nunzio Filogamo Grazie all'interessamento di alcuni personaggi, e del gestore della Casa da Gioco, Pier Busseti, e del Maestro Razzi della Rai, nacque così il -Festival di Sanremo- e fu la Radio a diffondere la sera del lunedì del 29 gennaio 51, le prime note del festival nella case Italiane, trasmissione in diretta da uno dei locali più eleganti, il salone delle feste del casinò. Il presentatore Nunzio Filogamo, così annunciò il suo saluto, che divenne proverbiale, dicendo; "Cari Amici, vicini e lontani...".

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